Un «bastone» o «filo» virtuale per guidare i non vedenti in percorsi esterni o all'interno di musei, centri commerciali, aeroporti, stazioni, edifici pubblici: è questo l'obiettivo della app "Arianna" che sfrutta i principi della robotica e della cibernetica.
Arianna - proprio come l'omonimo personaggio mitologico che permise l'uscita dal labirinto di Minosse col filo donato a Teseo - permette di incentivare la mobilità in autonomia di non vedenti e ipovedenti attraverso una semplicissima app per smartphone e delle strisce adesive applicate lungo un itinerario definito. In pratica, l'applicazione legge, attraverso la fotocamera del telefonino, i segnali emessi dalla striscia e inizia a vibrare. La vibrazione cessa quando ci si allontana dal percorso e torna a vibrare quando lo si ritrova.
A realizzare questa idea è stata In.Sight, una start up fondata all'interno dell'Università di Palermo, che si è costituita come srl lo scorso gennaio e che ha già anche vinto il premio "Start Cup Palermo" ed è stata selezionata tra le cinque migliori start up innovative d'Italia dall'Uk Trade Investments, premio indetto dal Consolato inglese in Italia. La società annovera come soci la docente di Controlli automatici Laura Giarrè e quella di Telecomunicazioni Ilenia Tinnirello, e quattro ex dottorandi (adesso assegnisti): tutti ingegneri del Deim (dipartimento Energie, Ingegneria dell'informazione e Modelli matematici) dell'ateneo palermitano.
- continua la lettura su Giornale di Sicilia del 16-02-2015
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