«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

martedì 22 settembre 2015

Lingua dei segni e nuove tecnologie: un connubio da 110 e lode

La storia di una startup nata nel mondo universitario. I traguardi raggiunti e i prossimi passi in un mercato che dà soddisfazioni, ma nel quale non mancano le difficoltà
«La potenza del Web è la sua universalità. L'accesso di chiunque, indipendentemente dalla disabilità, ne è un aspetto essenziale». Questa frase, di Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web, campeggia sul sito di un’impresa italiana che fa, per l’appunto, della comunicazione universale, accessibile, al di là di ogni barriera, il cuore della sua attività. L’obiettivo si traduce, in particolare, nella creazione di servizi di interpretariato per sordi. Basta un clic al computer, oppure un tocco sulle funzioni delle app appositamente ideate, per consultare guide disponibili anche in Lis, la lingua italiana dei segni. Oppure per avere un servizio di traduzione istantanea a distanza, in ogni momento del giorno e in qualunque contesto, come ad esempio durante una visita medica o una riunione di lavoro. Idee che hanno ottenuto diversi riconoscimenti, e che raccontano la storia, ma prospettano anche l’evoluzione futura, di questa giovane azienda: Veasyt.
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