«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

sabato 21 maggio 2016

LeonardoAusili. Il disturbo dell'apprendimento non verbale: strategie e strumenti per il lavoro in classe - I° parte

Il disturbo dell’apprendimento non verbale (DANV o NLD) è una sindrome neurologica caratterizzata dal fatto che gli individui affetti sono in grado di utilizzare la comunicazione verbale (sia in forma orale che scritta), ma hanno grandi difficoltà con la comunicazione non verbale.
L’interesse per questo tipo di disturbo è abbastanza recente e, nonostante la ricerca abbia fatto notevoli progressi negli ultimi decenni, il DANV viene diagnosticato ancora raramente. Questo perchè a scuola si pone maggiore interesse su aspetti di tipo linguistico rischiando di sottovalutare i problemi di chi possiede buone competenze verbali, ma elabora con difficoltà informazioni visuo-spaziali e quanto non veicolato esplicitamente dal linguaggio. Inoltre non esistono ancora dei criteri diagnostici condivisi da tutti i ricercatori.
Il primo clinico ad elaborare un modello descrittivo di questo disturbo, fornendo anche una serie di criteri diagnostici, è stato il neuropsicologo canadese Byron. P. Rourke (Rourke P.B., 1995 “Syndrome of Nonverbal Learning Disabilities, New York, Guilford Press). Gli studi in Italia sono iniziati alla fine degli anni ’90 grazie al lavoro di un gruppo di ricerca dell’Università di Padova coordinato dal Prof. C. Cornoldi (Cornoldi C. 1997 “Abilità VisuoSpaziali: Intervento sulle difficoltà non verbali dell’apprendimento.” Trento, Erickson ).
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