«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

sabato 30 luglio 2016

Libri Digitali e la Falsa Illusione della Riduzione dei Costi a Scuola

Si parla molto di rivoluzione digitale tramite strumenti e libri digitali per il mondo della scuola, ma davvero la scuola deve digitalizzarsi?
In un certo senso sì: la scuola è inserita in un contesto sociale e in una certa misura deve tenere conto dei cambiamenti che avvengono nella società.
Certamente l’avvento del digitale incide in maniera profonda nelle nostre abitudini, quindi sul vissuto; in questo senso trovo che sarebbe assurdo per la scuola prescindere da tutto questo: sarebbe una sorta di arroccamento a difesa dello status quo, di ciò che si è abituati a fare da decenni.
È anche vero, però, che la scuola può e deve aprirsi all’innovazione digitale con intelligenza, cioè con tempi e modi che tengano conto di tutti i fattori messi in gioco.
Anzitutto direi che va sgombrato il campo da un equivoco molto diffuso: nella percezione di molti l’introduzione del digitale nella scuola dovrebbe portare ad una significativa riduzione dei costi della suola stessa. Penso alla questione dei libri di testo: introducendo i libri digitali, secondo alcuni, la spesa annuale per i materiali scolastici a carico delle famiglie dovrebbe diminuire verticalmente; si tratta però di una pia illusione, innanzitutto perché docenti e studenti continuano ad usare questi testi, come è giusto chiamare più propriamente gli e-book o libri digitali.
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