«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

venerdì 29 luglio 2016

Regione Lazio. Riforma del Welfare

Dopo quasi 16 anni dall'approvazione della Legge quadro 328/00 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, la Regione Lazio colma la lacuna legislativa e recepisce i dettami di un modello organizzativo che tiene insieme il comparto sociale con quelle sanitario e crea le premesse per il primo Piano regolatore sociale regionale.
La legge regionale è organizzata per dieci "capi" e conta ad oggi 73 articoli, 2 in più rispetto ai 71 iniziali.
Il Consiglio regionale del Lazio ha infatti approvato il 16 luglio scorso - dopo due giorni di dibattito in Aula - la proposta di legge regionale n.88/2013 e mette in soffitta la vecchia 38/1996, che viene di fatto abrogata.
Con l'approvazione della Legge regionale 88/2013, la Regione Lazio inizia ad assolvere l'obbligo principale che la Legge 328/00 gli affida all'art. 8, comma 1, ovvero esercitare "le funzioni di programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi sociali nonché di verifica della rispettiva attuazione a livello territoriale" e a disciplinare "l'integrazione degli interventi stessi, con particolare riferimento all'attività sanitaria e socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria".
Da ciò deriva per la Regione Lazio - sempre secondo il dettato dei commi seguenti dell'art.8 della Legge 328/00 - non solo l'obbligo al coordinamento con gli Enti locali e la determinazione degli ambiti territoriali di intervento, ma anche:
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