«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

lunedì 8 agosto 2016

Aiuti agli studenti disabili, Sardegna esclusa

La razionalizzazione della spesa decisa dal governo colpisce i più deboli. Si tratta, in questo caso, di oltre 5mila studenti sardi con disabilità a cui vengono a mancare tra i 3 i 4 milioni di euro. Con una decisione inspiegabile, le regioni a Statuto speciale, e quindi anche la Sardegna, sono state escluse dalla ripartizione dei 70 milioni di euro previsti nella legge di Stabilità per l'assistenza ai disabili.
«Una discriminazione grave e ingiustificata», tuona Marco Espa, presidente nazionale di Abc, l'Associazione bambini cerebrolesi, nonché membro dell'Osservatorio ministeriale sull'integrazione scolastica. «Ci opponiamo con forza e chiediamo che la Regione esiga subito un cambio di rotta dal governo», aggiunge Francesca Palmas, responsabile scuola Abc. «Il servizio di assistenza specialistica scolastica è un sostegno essenziale che va garantito affinché anche gli alunni con disabilità possano esercitare il pieno diritto allo studio, come tutti gli altri».
La Regione, con l'assessore all'Istruzione Claudia Firino, pochi giorni fa aveva già espresso una posizione netta contro la bozza di decreto governativo, parlando di esclusione «ingiustificata e inaccettabile. L'Isola è stata privata di importanti risorse destinate a servizi essenziali a favore dei cittadini. La decisione appare ancora più grave perché colpisce giovani che vivono una condizione di svantaggio che, invece, la Regione è impegnata a contrastare con fondi e progetti di inclusione come Iscol@, Tutti a Iscol@ e le risorse per il trasporto e l'assistenza».
Oggi la Regione stanzia 9 milioni di euro per l'assistenza scolastica e il trasporto degli alunni con disabilità. «Risorse importantissime ma non sufficienti, è necessario uno stanziamento ulteriore dai fondi nazionali», riprende Francesca Palmas. Ad alimentare le preoccupazioni dei rappresentanti di Abc, il fatto che dietro l'ipotesi del governo non c'è una motivazione chiara. «Il diritto allo studio degli alunni con disabilità è costituzionalmente garantito», osserva Francesca Palmas.
Considerati i tempi strettissimi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, Abc spera ora in una soluzione politica. «Ci auguriamo che la Regione si schieri contro questa misura, impugnando l'atto, e chieda al governo di rivedere immediatamente il decreto». L'appello è rivolto anche ai parlamentari sardi e ai consiglieri regionali, «affinché si mobilitino tutti insieme». Il primo a raccoglierlo è Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: «Se fosse approvato, sarebbe un provvedimento ingiusto sotto il profilo etico e sociale ma anche sbagliato sotto l'aspetto giuridico, in quanto non troverebbe fondamento né nella legge Delrio né nella legge di Stabilità 2016. Vorremmo sentire forte e chiara la voce di Pigliaru nel chiedere al governo di sospendere il decreto e aprire una fase di riflessione per consentire un'interpretazione del quadro normativo rispettosa dei diritti degli studenti sardi meno fortunati».
di Mauro Madeddu
(fonte: Press-In anno VIII / n. 1727 - L'Unione Sarda del 07-08-2016)

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