«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

mercoledì 7 settembre 2016

Biella. Attorno alla scuola di Cossato tutti parlano la lingua dei segni

«Segnano» tutti: l’autista del pulmino che ora è in pensione ma che la Lis l’ha imparata perchè voleva dialogare con i suoi piccoli passeggeri; il gelataio e l’edicolante che insieme alla moglie ha seguito un corso così da poter vendere libri e riviste a quei giovani lettori che non riuscivano a spiegarsi come i loro coetanei.
Perché rendere le cose più facili al prossimo è una bella soddisfazione e la voglia di imparare a parlare attraverso la lingua dei segni ha contagiato la città e ha creato i presupposti, per tante famiglie in cui ci sono adulti o bimbi sordi, per una vita più semplice. «Era il 1994 quando nella scuola materna di Cossato, venne messo a punto un progetto sperimentale della Lis - spiega la maestra-interprete Claudia Innocenti -. Poi il percorso è stato esteso alle medie e oggi, grazie a questa eccellenza siamo arrivati fino alle medie superiori».
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