«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

domenica 11 dicembre 2016

Ales (Oristano). Il deejay che suona con gli occhi. Così Andrea combatte la Sla

“La malattia mi ha tolto tutto, ma la musica mi rende libero”
Alla regola di Andrea i vicini di casa si sono adeguati con piacere: «Perché possa fare il suo effetto benefico, la musica deve essere sparata a tutto volume. Il più alto possibile». I brani li sceglie lui e la sua stanza, più che un luogo di sofferenza, è il tempio dell’ottimismo. Una specie di piccola discoteca con luci colorate e grandi casse: Andrea, peccato, non può più ballare ma si gode con gioia ogni decibel. «La musica mi restituisce la libertà, mi consente di alzarmi dal letto, di oltrepassare i muri di questa stanza e di andare lontano. E in più copre il rumore del respiratore, sempre acceso vicino al cuscino. Io sono l’unico deejay in grado di mixare con gli occhi e ora spero di riuscire a fare un disco con tanti altri malati di Sla».
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