«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

giovedì 16 marzo 2017

Leggere con le mani

Dall'idea di tre imprenditori nasce a Bari Falvision, casa editrice che pubblica testi originali per non vedenti: "Perché tutti hanno diritto al piacere della lettura".
Il rullo si scalda. Migliaia di microcapsule - una sull'altra - si rincorrono sul foglio per comporre il disegno. «Funziona a raggi infrarossi - Francesca Piccoli segue le evoluzioni della stampa - i cuscinetti che si accumulano servono a realizzare il nero ». Il dito sulla carta scopre l'effetto vellutato. «Perché anche un cieco ha il diritto di godere del piacere della lettura».
Il laboratorio di libri accessibili è nascosto al civico 12 di via Papa Benedetto XIII, a Bari. Nella stanzetta al piano rialzato - venti metri quadri e migliaia di opuscoli - Francesca Piccoli e Luciano Maria Pegorari incontrano gli autori che vogliono pensare e realizzare testi fruibili anche dai non vedenti. «Chi non accetta questa filosofia, non incontra la nostra disponibilità - assicurano i due - perché siamo nati con una mission e non intendiamo snaturarci».
Otto anni fa muoveva i primi passi la casa editrice Falvision, finanziata dal programma regionale Principi attivi. Insieme a Luciano e Francesca a firmare il progetto c'era Antonio Giampietro, docente, ricercatore universitario e - da non vedente - fruitore dei testi mandati in stampa. «La nostra non è una semplice tipografia, come ce ne sono tante in Italia - spiegano i soci - ma una vera e propria casa editrice, che accompagna lo scrittore in tutte le fasi della creazione del libro, ne cura la grafica e la traduzione in braille». Poche le esperienze analoghe in Italia. «Forse solo due - assicurano i fondatori della Fal vision - e possiamo dire con orgoglio che i nostri libri sono identificati con codice Ibs».
La differenza si vede, e si tocca con le mani. «Molti testi per non vedenti sono enormi, poco maneggevoli - spiega Francesca Piccoli - un esempio classico sono la maggior parte dei libri scolastici: si prendono i contenuti e si stampano in braille, senza prestare attenzione all'impaginazione, alla scelta delle illustrazioni, alla composizione grafica delle parole». E invece anche chi ha difficoltà a vedere può gradire una certa cura nell'estetica: il valore aggiunto della casa editrice rispetto alla stamperia è tutto qui.
Dal primo lavoro (la guida turistica Occhio alla Puglia) agli impegni degli ultimi mesi, di lavori la Falvision ne ha incassati, non senza difficoltà legate al mercato non sempre florido dell'editoria libraria indipendente. «Abbiamo reso accessibile il museo di Scienze della terra del Campus di Bari - ricorda Luciano- prodotto un libello per orientarsi tra i padiglioni della Fiera del levante, e uno per seguire le opere liriche del teatro Petruzzelli». La fiaba illustrata Bimba e orco di Teresa Petruzzelli ha conquistato il tenore Andrea Bocelli, raggiunto nella sede giapponese della sua fondazione.
Ora nel laboratorio di Poggiofranco lavorano a regime due macchinari. Una classica stampante braille, collegata al software di videoscrittura, Biblos. E un macchinario con stampa a rilievo di microcapsule, su fogli che arrivano direttamente dalla Svezia: una tecnica meno nota (e più costosa) messa in moto da un fornetto fusore. «Lavoriamo con i ragazzi grazie ai progetti di alternanza scuola lavoro - l'ultima sfida - e con loro renderemo tattili alcuni quadri della Pinacoteca provinciale di Bari».
di Silvia DiPinto
Press-In anno IX / n. 763 - La Repubblica del 15-03-2017

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