«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

giovedì 6 luglio 2017

Disabili, una scuola su due e' inaccessibile

L'Istat: in aumento gli alunni con handicap. Brambilla: riabilitazione, offerta carente.
Forse basterebbe questo numero: una scuola su due in Italia non è accessibile ai disabili. Barriere architettoniche che non permettono l'ingresso a chi i banchi non riesce a raggiungerli con le proprie gambe. Purtroppo però sono state tante le cifre che hanno gettato sconforto nel convegno di ieri, quello voluto da Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione bicamerale dell'Infanzia, dedicato ai minori disabili e con un titolo che era già un appello: «Non diventino invisibili». Le cifre dello scandalo le ha fornite l'Istat: i minori disabili sono andati aumentando negli ultimi otto anni. Soltanto nella scuola d'infanzia sono passati dal 2,1% del 2007, al 3,2% del 2015. Ma le cure e le attenzioni nei loro riguardi sono state inversamente proporzionali. «L'offerta riabilitativa per i minori con disabilità è gravemente carente in termini sia qualitativi sia quantitativi», dice Michela Vittoria Brambilla che nel convegno ha messo insieme gli atti di ben 42 audizioni della sua commissione in un anno di lavoro. Non c'è da stare allegri. Spiega Michela Vittoria Brambilla: «Il Servizio sanitario nazionale passa ai bambini disabili un numero troppo basso di ore, con una sostanziale equiparazione di trattamento con adulti e anziani, mentre sappiamo bene che il potenziale di recupero di un bambino sottoposto a terapia è molto più elevato, e potrebbe permettere anche un recupero totale». Un'altra cifra: la causa più comune della disabilità neurologica dell'infanzia è la paralisi cerebrale. In Italia ne soffrono 90 mila persone circa, pari a quasi il 2,5 per mille dei nati, ed è proprio qui che la terapia riabilitativa potrebbe agire con efficacia. Lo hanno confermato in tanti al convegno dove c'era un panel di esperti e tra gli altri Nicola Marcello Portinaro, direttore dell'Humanitas Research Hospital di Rozzano e Maria Antonella Costantino, presidente della Società italiana di neuropsichiatria infantile, Umberto Ambrosetti, dell'Università di Milano. «La cosa che manca totalmente in Italia è un dibattito pubblico sulla disabilità» ha denunciato Michela Vittoria Brambilla prima di mostrare le ultime cifre, quelle relative al contenzioso tra le famiglie dei disabili e la scuola: nella primaria quasi una famiglia su dieci ha fatto ricorso, sette su dieci nella secondaria. (Al. Ar.)
Fonte: Press-In anno IX / n. 1792 - Il Corriere della Sera del 05-07-2017

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