«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

martedì 11 ottobre 2011

L'arto robotico che diventa sensibile

La protesi biomeccanica che sostituiva il braccio dell’eroe di Guerre Stellari Luke Skywalker ha avuto nella realtà numerosi tentativi di imitazione, come ad esempio quello messo a punto anni fa dalla Brown University di Providence che ha sviluppato la NMP (neuromotor protesis, cioè protesi neuromotoria) usata per pazienti paralizzati che funziona grazie all’impianto di alcuni microelettrodi nella corteccia cerebrale motoria primaria, dove originano i movimenti.
Gli elettrodi interfacciavano questa zona con un computer che, decodificando gli stimoli cerebrali, li traducevano in impulsi per l’arto robotizzato.
Per quanto le innovazioni tecnologiche abbiano reso queste protesi sempre più perfezionate, tutte sono sempre state gravate da un fondamentale problema: gli arti robotizzati possono essere mossi e ormai consentono di afferrare un oggetto, ma non ci fanno sentire cosa stiamo afferrando.
- continua su http://www.corriere.it/

Nessun commento: