«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

sabato 19 novembre 2011

Bologna. Nasce "Auxilia", l'ausilioteca mobile che porta le terapie a domicilio agli ipovedenti

Un servizio mobile per portare a casa delle persone ipovedenti il meglio della tecnologia e attivare percorsi riabilitativi personalizzati. Si chiama “Auxilia: un’altra visione” ed è il nuovo progetto dell’associazione Retinite Pigmentosa Emilia-Romagna, finanziato dall’Ima Spa, il gruppo di Ozzano dell’Emilia leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per il packaging.
“In occasione dei suoi 50 anni Ima ha lanciato tra i suoi dipendenti un bando per finanziare progetti socialmente utili – spiega Mirella Bighi, presidente dell’associazione – Tra quelli premiati, il progetto che abbiamo presentato insieme a un nostro volontario, è stato scelto perché punta sulla domiciliarità e sui servizi per favorire l’autonomia. La condizione di ipovedente comporta con frequenza uno stato psicologico complesso – continua – La progressiva perdita della vista, anche se parziale, rappresenta infatti un passaggio difficile, che presuppone un periodo di adattamento molto delicato, in cui occorre prendere atto del cambiamento, elaborare l’accaduto e cercare di andare avanti”.
Il progetto Auxilia sarà operativo dal prossimo marzo e prevede la creazione di un’ausilioteca mobile e l’apertura di un nuovo spazio a disposizione delle persone con disabilità visive. L’allestimento di un automezzo opportunamente attrezzato consentirà al personale competente dell’associazione di recarsi a casa degli ipovedenti, presentare un campionario degli ausili e degli strumenti tecnologici a disposizione, spiegarne le potenzialità e il funzionamento e quindi iniziare, sotto la guida di un operatore, percorsi riabilitativi su misura, che permettano di sfruttare al meglio il residuo visivo rimanente. “Spesso per un ipovedente anche la strada sotto casa o il corridoio dell’appartamento possono essere percorsi pieni di ostacoli – aggiunge Bighi – La riabilitazione domiciliare può dunque essere una strategia dal grande potenziale, in particolare per le persone che, per età o per una grave disabilità, hanno difficoltà a muoversi. Per loro – continua – il solo atto di doversi recare presso una sede specializzata, magari con la necessità di un accompagnatore, può costituire un motivo sufficiente per rinunciare a ogni trattamento”.
Tra i progetti dell’associazione c’è anche una nuova sede accessibile e aperta a tutti, dove presentare la più ampia scelta di ausili ottici, elettronici e informatici: dai video ingranditori ai telescopi galileiani, dalle lenti agli occhiali prismatici e ai software per la lettura con sintesi vocale, fino a segnalatori acustici, termometri parlanti e rilevatori di colori. La sede ospiterà inoltre seminari e incontri di auto-aiuto e dare consigli su come, a volte con poco, sia possibile migliorare la vita e l’autonomia di chi ha limitazioni alla vista. La nuova sede sarà un punto di incontro e informazione a livello regionale per le persone ipovedenti e per i loro familiari, ma anche il luogo dove svolgere in maniera continuativa i percorsi riabilitativi. Inoltre, lo spazio sarà allestito come una vera domoteca, con alcuni ambienti che saranno arredati come quelli di una casa comune. Una cucina, una stanza e un corridoio saranno appositamente adattati e resi funzionali per le persone con funzione visiva limitata, in modo da mostrare nella pratica come spesso sia possibile – con piccole modifiche come ante scorrevoli, allarmi sonori e sveglie colorate – migliorare le abilità e le autonomie degli ipovedenti nei contesti di tutti i giorni. (lp)
(fonte: Press-In anno III / n. 3059 - Redattore Sociale del 18-11-2011)

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