Il progetto prevede la costituzione di un gruppo di figure professionali specializzate, un’equipe multidisciplinare formata da uno psicologo, un logopedista e un pedagogista che avranno il compito di offrire consulenza e supporto alle famiglie dei minori. L’intervento degli specialisti potrà essere richiesto dal nucleo parentale, dai servizi sociali -per i soggetti inseriti nei piani educativi personalizzati e nei progetti d’integrazione per minori - dai servizi sanitari e dalle scuole. Nel caso in cui la richiesta provenga da un contesto estraneo a quello familiare il coinvolgimento dei minori e l’avvio delle attività saranno sempre condizionati all’autorizzazione di genitori e tutori.
Sul fronte della collaborazione con le scuole, l’equipe del Plus lavorerà in sinergia con un gruppo di sostegno interno composto da docenti specializzati e coordinato dall’Ufficio scolastico provinciale. Gli insegnanti e lo staff dell’Ufficio di Piano faranno un lavoro di rete creando percorsi psico-educativi e didattici personalizzati volti a promuovere l’autonomia e l’inclusione dei bambini e dei ragazzi affetti da Asd stimolandone l’interazione con il resto della classe. L’obiettivo a monte di questo progetto sperimentale è di creare un polo specialistico distrettuale in grado di offrire in modalità permanente un aiuto e una guida alle famiglie, agli operatori sociali e alle scuole del territorio. Per costituire e far funzionare per un anno la Rete territoriale Autismo nei Comuni dell’ambito territoriale che si estende dalla Planargia al Barigadu il fondo a disposizione del Plus ha è di circa 40mila euro.
di Maria Antonietta Cossu
(fonte: Press-In anno VII / n. 2246 - La Nuova Sardegna del 09-10-2015)
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