«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

martedì 10 novembre 2015

Caserta. Porta il tuo telefono, PC, tablet (B.Y.O.D). Una esperienza alternativa e libera

Bring your own device (BYOD) (chiamato anche bring your own technology (BYOT), bring your own phone (BYOP), e bring your own PC (BYOPC)) in italiano: Porta il tuo dispositivo, porta la tua tecnologia, porta il tuo telefono e porta il tuo pc è un'espressione utilizzata per riferirsi alle politiche aziendali che permettono di portare i propri dispositivi personali nel posto di lavoro e usarli per avere gli accessi privilegiati alle informazioni aziendali e alle loro applicazioni.
Il termine è anche usato per descrivere le stesse pratiche applicate agli studenti che usano i loro dispositivi in ambito educativo.
La sperimentazione di BYOD è nata nel nostro Liceo Manzoni di Caserta, che conta circa 2mila alunni, quando non siamo riusciti ad aderire al progetto GARX ovvero la banda ultralarga nelle scuole.
Gran parte delle scuole italiane non ha connettività, o quantomeno non ce l’ha per permettere ad ogni classe di 20 studenti di connettersi contemporaneamente. Le scuole grandi con un numero di alunni superiore ai mille e che non hanno la banda “ultralarga” ma solo una ADSL, il miglior uso che ne possono fare è condividere materiali su Google Docs o Drive, con la proverbiale lentezza della connessione asincrona.
Per avere i tablet in classe fruibili da tutti con WI-FI sono necessari: banda ultralarga, infrastrutture WI-FI e 100 Mbs simmetrici per poter collegare anche 800 device contemporanemente.
Ed è qui che è entrata in gioco l'idea dell'utilizzo della “PirateBox”, una utile ingegnerizzazione di un “server di classe”, ovvero un dispositivo portatile dotato di connettività wireless che monta una distribuzione Linux (OpenWRT) tagliata all’occorrenza con “Software PirateBox”, che offre:
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