«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

giovedì 27 ottobre 2022

Sulle verifiche equipollenti nella scuola secondaria di 2° grado

Buongiorno a tutte e a tutti,

in questi giorni frenetici per la compilazione del PEI ho ricevuto molte richieste di chiarimento sulle verifiche equipollenti, in particolare dai colleghi del 5° anno essendo una delle opzioni previste agli esami di stato.

Premesso che per approfondire l'argomento della valutazione per le studentesse e gli studenti frequentanti le scuole di 2° grado consiglio di partire dalla lettura dei testi:

Inclusione scolastica: domande e risposte. La normativa per genitori e insegnanti, di Flavio Fogarolo, Giancarlo Onger,

https://www.erickson.it/it/inclusione-scolastica-domande-e-risposte

in particolare la

QUARTA PARTE "Personalizzare la valutazione", la sezione dedicata a "La validità del titolo di studio"

Interessante la lettura del capitolo 8 delle

Linee Guida allegate al Decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182 dal titolo

8. Interventi sul percorso curricolare, Il percorso di studi dello studente con disabilità e la validità del titolo

https://www.istruzione.it/inclusione-e-nuovo-pei/allegati/ALLEGATO%20B_LINEE%20GUIDA.pdf

Segnalo anche l'approfondimento sulla "Valutazione formativa ed equa" di cui leggiamo nel testo

Il nuovo PEI su base ICF: guida alla compilazione, di Lucio Cottini, Claudia Munaro e Francesca Costa

https://www.giuntiedu.it/product/il-nuovo-pei-su-base-icf-guida-alla-compilazione

"Molto opportuno appare anche il richiamo costante alla necessità di personalizzare le verifiche agendo sui parametri della facilitazione e della semplificazione, in modo da rendere il processo non solo adeguato e significativo per gli allievi con disabilità, ma anche equo.

Nel primo caso, quello della facilitazione, si richiama l’operazione che tende a rendere maggiormente accessibile la prova, con una scomposizione graduale delle difficoltà e una loro possibile attenuazione, senza però che le stesse siano eliminate in maniera consistente dal compito. In altri termini, in una prova di verifica facilitata non si agisce direttamente sulla difficoltà cognitiva della prova, se non in lieve misura, ma sugli elementi non cognitivi che potrebbero essere di ostacolo (modalità di presentazione con semplificazione del linguaggio, utilizzo di immagini e anticipatori visivi, prestazioni richieste con la modalità più pratica e in linea con le competenze dell’allievo, utilizzo di strumenti compensativi ecc.).

La semplificazione, invece, porta alla riduzione consistente o addirittura all’eliminazione dal compito di richieste che possono essere troppo onerose per l’allievo che si appresta a svolgere la verifica.

Se siamo nella scuola secondaria di Il grado, la facilitazione delle prove di verifica ci porta sul percorso che va dal prevedere le “stesse verifiche” a “verifiche equipollenti”, mentre la semplificazione ci indirizza verso le “verifiche non equipollenti”. Trattandosi di un continuum e non di condizioni discrete facilmente delineabili, saranno i docenti a definirne i confini in relazione ai singoli allievi."



Per approfondire l'argomento delle prove equipollenti consiglio la lettura della presentazione a cura del CTS di Bari

Guida agli Esami di Stato dei candidati con disabilità

Tornando alla questione iniziale cerco di riassumere alcune caratteristiche di una prova equipollente (art.318  del D.Lvo 16.4.1994, n.297)

Una prova equipollente è una prova diversa da quella del gruppo classe nella forma, identica nel suo valore docimologico, nonché riferita ai contenuti curriculari analoghi. Ha lo scopo di valutare gli stessi risultati dei compagni, gli stessi obiettivi disciplinari e/o trasversali previsti dalla programmazione.

Non è una prova ridotta nel numero di domande, bensì corrisponde alla prova del gruppo classe, trasformata, in parte o in toto, al fine di renderla adatta alla capacità dello studente

I contenuti quindi rimangono invariati, e lo stesso vale per gli esiti formativi da misurare, ma ovviamente si modificano i criteri di attribuzione dei punteggi, in  modo tale che il peso docimologico della prova sia corrispondente a quello previsto per il resto della classe.

La scelta del tipo di prova è strettamente connessa con il disturbo certificato.

Alcune forme di equipollenza
  • trasformazione della prova del gruppo classe o di parte di essa in tipologie diverse;
  • ricorso a forme di supporto o facilitazione;
  • assegnazioni tempi più lunghi di esecuzione;
  • uso di mezzi diversi per lo svolgimento della prova: tecnologia assistiva, dettatura al docente per il sostegno o all’assistente specialistico, strumenti compensativi;
  • alternative al colloquio: test, prove scritte, ricorso a strumentazione specifica
Spero di essere stato utile.
Un saluto
Iacopo

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