Nel Visual Vernacular, una forma d’arte propria della cultura Sorda, il suono non è presente o, almeno, non è prodotto intenzionalmente. Da quando ho avuto l’occasione di scoprirla, mi sono spesso chiesta se non fosse possibile considerare quest’arte non solo come poesia ma proprio come musica e, quindi, studiarla in un contesto di studi musicali e musicologici. Chiaramente, per rispondere a questa domanda occorre sviluppare una lunga e complessa riflessione sul ruolo che il suono gioca in musica.
Il compositore Tiziano Manca ha dedicato il suo libro di recente pubblicazione, “Before Sound: Re-composing Material, Time, and Bodies in Music”, proprio al rapporto tra musica e suono (e silenzio), ricostruendone l’evoluzione nel corso del tempo a partire da Platone.
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