Il progetto «Second a nessuno» nasce su impulso dell’associazione e-Lsa con il sostegno della Regione Puglia. Per ora con lezioni virtuali. Ma dall’anno prossimo potrebbe esserci una sede dell’ateneo barese sul web.
di LUDOVICO FONTANA
BARI. Tra pochi mesi l’università di Bari avrà due terre su Second Life. Saranno due land (ovvero «terre», è così che si chiamano, e si trovano all’interno di isole) nelle quali si potranno seguire le lezioni di due corsi della facoltà di Scienze della formazione. Non sarà la land ufficiale dell’università, che però in futuro potrebbe sbarcare ufficialmente su Second Life seguendo l’esempio di altri atenei, da Harvard a Torino.
Ieri, a palazzo Ateneo, è stato presentato alla stampa «Second a nessuno», progetto che, attraverso Second Life, il programma che ri-crea «un mondo virtuale tridimensionale multiutente online» (definizione di Wikipedia), vuole rendere maggiormente accessibile lo studio anche per i diversamente abili. «Diritto allo studio, disabilità e e-learning » sono le parole-chiave dell’iniziativa.
«Con Second Life possiamo superare il limite della fisicità: è infatti una realtà destrutturata nello spazio e nel tempo», ha spiegato ieri Antonio Spera, presidente dell’associazione e-Lsa onlus che ha promosso il progetto, finanziato dalla Regione Puglia grazie al programma «Principi attivi». La vicepresidente (che ha dato anche il nome all’associazione) è Elsa Schirano, studentessa affetta da tetraparesi spastica distonica. È «con lei, e non per lei» che è nato il progetto, specifica Spera, che insegna Attività motorie e sportive per i diversamente abili del corso di Scienze delle attività motorie e sportive della facoltà di Medicina e chirurgia.
«Second Life, rispetto ad altri strumenti come le chat, Facebook o la posta elettronica, aumenta l’engagement, il coinvolgimento degli utenti e, dal punto di vista dell’e-learning, è ideale soprattutto per gli studenti diversamente abili», spiega Spera.
Il progetto «Second a nessuno » prevede in pratica che gli studenti - in questo caso del corso di Laboratorio di informatica di Carlo Bosna - frequentino alcune lezioni da casa, sul programma.
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L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Bari, l’Università di Roma «Foro Italico», con il centro per l’autonomia Ausilioteca campana, l’associazione Mano a mano onlus e la società barese Larsen&Aikman, che ha realizzato la land nella quale si terranno le lezioni.
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- l'articolo completo su Press-IN anno I / n. 804 - Corriere del Mezzogiorno del 18-04-2009
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