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Essere o non essere un insegnante digitale, qui sta il problema:/E’ più degno patire lo strapotere dell’educazione informale,/Le numerose insufficienze, i milioni di debiti formativi/ Di un disastroso rapporto di coppia(l’Insegnare e l’Imparare) o/ Ritenere che tutto cambi perché niente cambi veramente?/ Promuovere, recuperare, non altro, e con il recupero dire/ Che si è messo fine alle gravi carenze, a ogni limitata capacità,/ Applicazione e partecipazione: grazia da chiedere devotamente./ Ristrutturare, generare, creare, una scuola digitale forse./ Qui sta il difficile: perché nella scelta del digitale quali/Conseguenze ricadranno su di noi quando liberati da questa/ Conservativa illusione di comunicare il nuovo continuando/ A pensare, a immaginare vecchio, è pensiero che deve arrestarci./Ecco il dubbio che tiene in vita a così tarda età gli insegnanti;/Perché chi vorrebbe subire le sferzate e le derisioni/ Dei Gutenberg, il potere occulto dei mass-media, l’arroganza Dell’informatica istruzionista, le sofferenze/ Dell’innato impulso ad insegnare frustrato, le lungaggini /Dell’apparato burocratico, l’insolenza degli esperti e Gli inadeguati fondi stanziati o stanziabili,/ Quando egli stesso, nient’altro che con un ‘6’, potrebbe/ Far sua la pace? Chi vorrebbe assumersi la responsabilità Di cambiare il sistema nel profondo,di correre il rischio di /Scegliere rinunciando al certo per l’incerto, se lo sgomento/ Del ‘cambiamento’, la sconvolgente digitalizzazione del mondo/ Da cui è impossibile sottrarsi - giacché la stessa scelta di/Ignorarla comporta logoranti affanni - non trattenesse la Nostra volontà facendoci preferire il peso dei mali presenti/ Piuttosto che affrontare altri che non conosciamo?/ E’ la paura di perdere il regno dell’Aula e il dominio nella relazione Didattica chiamata tecnofobia che ci rende codardi,/ Così la trasformazione del sistema in corso diventa un ingannatore/Mutamento nel sistema, e anche le più ammiccanti promesse e / Generose potenzialità della creatività tecnologica vanno A finire nel nulla, e perdono il nome di innov-azione.”
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*Dall’Amleto di Shakespeare: liberamente adattato con termini ed espressioni tratti
da:
G. Biondi, La Scuola dopo le Nuove Tecnologie, Apogeo,2007
F. Cambi - L. Toschi, La Comunicazione formativa, Apogeo 2006
P. Ferri, La scuola digitale, B. Mondadori, 2008
J. Hillman, Lettera agli Insegnanti, Atti del Convegno Milanoliberal, 2002
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