«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

sabato 20 marzo 2010

Castel San Pietro. Scorrono le parole sotto le Mine vaganti. «Un nuovo mondo davanti ai nostri occhi»

Una mina vagante è fatta per portare disordine, sconvolgere i piani e destabilizzare l'equilibrio naturale delle cose. Questo, il messaggio dell'ultimo film di Ozpetek, Mine vaganti, proiettato nei giorni scorsi, al cinema Jolly di Castel San Pietro. Una platea coinvolta, divertita e a tratti commossa, ha seguito la pellicola con una novità fondamentale: la proiezione dei sottotitoli per non udenti, in prima nazionale. Anche lo sguardo più arguto, non sarebbe riuscito a individuare tra i volti del pubblico, una differenza che per sua natura è invisibile.
Un'invisibilità che può essere sconfitta, come testimonia Teresa dell'Oso: «Il film mi è piaciuto molto e trovo che, pur non avendo disturbi all'udito, la proiezione dei sottotitoli non crei alcun disturbo alla visione della pellicola. Sono iniziative che andrebbero incentivate, per fare in modo che tutti possano andare al cinema senza alcuna distinzione». Fanno eco alle parole di Teresa, quelle di Enzo La vizoni: «Vedere un film con i sottotitoli, può sembrare strano, ma poi ci si abitua. E se questo può essere un elemento d'aiuto per altre persone, trovo sia molto positivo». Dello stesso avviso, anche Luisa Mizzini e Sergio Caldari: «Era da anni che non venivamo al cinema, e i sottotitoli non hanno creato alcun ostacolo alla visione». E Sergio precisa: «Anzi, per noi che siamo un po' in là con gli anni e abbiamo qualche difficoltà nell'udito, è di grande aiuto». Dunque un'iniziativa di successo, raggiunta grazie all'impegno dell'associazione Agfa (associazione genitori figli audiolesi) di Bologna (Fiadda a livello nazionale) in collaborazione con il titolare del cinema Jolly, Alessandro Buriani. Soddisfatta Luisa Mazzeo Saracino, responsabile dell'associazione: «Ci è voluto un po' di tempo per arrivare ad una prima nazionale, ma ce l'abbiamo fatta. Speriamo che la strada intrapresa ci porti ad iniziative sempre più frequenti e attente alle esigenze dei ragazzi con defic it nell'udito». Gli occhi di Marco Daghia e Monica Fantuzzi, ragazzi audiolesi, brillano della lucentezza viva, di chi ha conquistato una piccola ma grande scoperta: «Finalmente siamo riusciti a vedere un film con una comprensione totale, dove la trama acquistava significato, coinvolgendoci completamente. Ora sì che possiamo assaporare la bellezza di andare al cinema». Così quella mina vagante, pronta a sconvolgere la normalità, sembra oltrepassare le barriere del film di Ozpetek, e radicarsi concretamente in un primo e piacevole disordine, capace di offrire nuovi spiragli di lue sul mondo.
di Carmen Pedullà
(fonte: Press-IN anno II / n. 675 - Il Resto del Carlino del 19-03-2010)
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