«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

sabato 20 marzo 2010

Rovigo. Il 113 per sordi

«La nostra squadra, ora, ha un giocatore in più». E' così Luigi De Matteo, definisce l'importante traguardo raggiunto dalla questura rodigina che, da oggi, è tra le tre in tutta Italia, a disporre di un numero di pronto intervento destinato ai sordomuti.
Un numero che sarà in funzione 365 giorni all'anno, 24 ore su 24, per garantire ai cittadini che soffrono di questa invalidità di poter essere soccorsi, in caso di difficoltà, come tutti gli altri cittadini e di poter offrire il proprio importante contributo alla collettività, segnalando prontamente eventuali situazioni di pericolo. Basterà inviare con il cellulare un sms a un numero speciale che verrà fornito ai sordomuti dalla polizia e, praticamente in tempo reale, l'operatore del 113 si troverà sullo schermo del proprio computer la richiesta di intervento, allertato anche da un segnale acustico. Segnale acustico che si ripeterà quando chi ha fatto richiesta di soccorso riceverà la risposta dell'operatore della questura. Una tecnologia semplice' ma molto efficace che permetterà alle forze dell'ordine di ridurre ulteriormente i tempi d'intervento. «Siamo davvero orgogliosi per l'importante traguardo raggiunto prosegue il questore De Matteo . Il compito della polizia è di essere vicina a tutti i suoi cittadini e stiamo andando nella giusta direzione». E se quella di Rovigo è tra le questure pioniere', la speranza è che anche molte altre città d'Italia possano dotarsi dell'importante servizio magari con un numero uguale per tutti. «E' un auspicio di tutti conclude il questore , un punto di partenza davvero significativo». Va inoltre sottolineato che il progetto è stato finanziato con fondi ordi nari di bilancio e con la fondamentale collaborazione dell'Ente nazionale sordi che, in Polesine, è guidato da Riccardo Scaranaro. Un progetto che vede in prima linea anche Venezia e Trieste e che avrà un costo irrisorio per chi, in caso di pericolo, deciderà di usufruirne. Si tratta del semplice costo dell'sms inviato, ossia pochi centesimi di euro. Una cifra da niente per ottenere immediato soccorso o per aiutare qualcuno che è in difficoltà. Il servizio, già molto efficiente, verrà inoltre migliorato nel tempo consentendo l'invio del messaggio di soccorso anche in assenza di campo quando il cellulare non prende' tanto per capirci e magari in modo totalmente gratuito come già avviene in caso di chiamate ai numeri di emergenza. «Siamo davvero orgogliosi dell'importante traguardo raggiunto dalla questura commentano intanto il sindaco di Rovigo Fausto Merchiori, il presidente della Provincia Tiziana Virgili e il prefetto Aldo Adinolfi che, ieri mattina, erano presenti nella s ala operativa del 113 per l'inaugurazione del servizio . Il compito di tutte le istituzioni è quello di essere al servizio dei cittadini e questo servizio va assolutamente nella giusta direzione per rendere la città e l'intero Polesine ancora più sicuri». Intanto nelle case dei circa trecento polesani che sono muti o soffrono di sordità stanno già arrivando le lettere della loro associazione con il numero di telefono a cui rivolgersi con un sms in caso di necessità. Un numero che, ovviamente, potrà essere utilizzato soltanto da chi soffre di questa invalidità. Tutti gli altri polesani, ovviamente, dovranno continuare a rivolgersi a 113 o 112. Numeri che le forze dell'ordine invitano a comporre per segnalare la presenza di persone sospette o di strani movimenti'.
di Marco Signorini
(fonte: Press-IN anno II / n. 672 - Il Resto del Carlino del 19-03-2010)
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