Perfezionato nel Centro regionale per l'autismo dell'azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, il sistema Alpaca è stato progettato da Raffaelangela Pani, imprenditrice, ispirata da un'amica che le parlava dei problemi di comunicazione del figlio.
Trasformare un telefonino cellulare o un palmare in un moderno strumento per far comunicare i bambini, in modo particolare quelli con problemi di autismo e altra disabilità. Nasce dall'idea di una madre-imprenditrice, la cagliaritana Raffaelangela Pani, il progetto Alpaca: un dispositivo che associa immagini ad un sintetizzatore vocale permettendo ai più piccoli di esprimersi. "Ho parlato con una mia cara amica, madre di un bimbo autistico - racconta l'inventrice del palmare diventato un vero e proprio ausilio sanitario - è stata lei a spiegarmi le esigenze in merito alla comunicazione. Ho pensato si potesse costruire qualcosa sfruttando le tecnologie digitali, così da aiutare tutte le famiglie che hanno lo stesso problema. Così, dopo un'indagine con gli esperti del settore, ho capito che mancavano dispositivi semplici e soprattutto economici. Rimboccate le maniche, in qualche settimana abbiamo acceso il primo prototipo".
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