Niente più barriere tra utenti e soccorritori: sarà presentato a Udine il nuovo strumento per la comunicazione dell'università di Udine realizzato da Hcilab. "Slec" è un un'applicazione informatica mobile, installabile su cellulari.
Non ci sono più barriere tra persone sorde e soccorritori del 118, in caso di emergenza. Sarà presentato ufficialmente venerdì a Udine il nuovo strumento per la comunicazione pensato e realizzato da Hcilab, il Laboratorio di interazione uomo-macchina dell'ateneo udinese (sito internet http://hcilab.uniud.it). Slec, acronimo di Sign language emergency communicator, consiste in un'applicazione informatica mobile, installabile su cellulari evoluti, in grado di supportare nelle situazioni di emergenza la comunicazione tra pazienti sordi che utilizzano la lingua dei segni e i soccorritori. Non contenti, i ricercatori del laboratorio hanno già iniziato a esplorare anche la nuova tecnologia della "Brain-Computer Inteface" (Bci).
"Slec è in grado di ovviare ai problemi di comunicazione che possono sorgere con i soccorritori che non conoscono la lingua dei segni - spiega il direttore dell'Hci Lab, Luca Chittaro -. L'applicazione mobile permette di eliminare i tempi lunghi e le incomprensioni che possono nascere in una comunicazione improvvisata, basata su voce e gesti, scegliendo rapidamente, tra un insieme di frasi utili nel contesto delle emergenze mediche, quelle da trasmettere e traducendole ai pazienti sordi nella lingua dei segni in forma di video". Il dispositivo è stato già sperimentato con degli infermieri del 118 e persone sorde, in collaborazione con la sezione provinciale dell'Ens di Udine.
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- continua su http://www.superabile.it/ >>
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