La Camera ha detto si', in commissione Istruzione (sede legislativa), alla legge che punta a fornire ai bambini con disturbi di apprendimento (discalculia, dislessia, disgrafia) una didattica piu' adeguata e a formare i docenti per affrontare questo tipo di situazioni.
La norma punta a colmare un vuoto importante: finora le scuole non erano obbligate ad intervenire, ora dovranno attivare percorsi didattici ad hoc e sollecitare anche la diagnosi. Mentre i docenti saranno formati adeguatamente. La legge "riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento".
Le scuole saranno parte attiva nella diagnosi: dovranno attivarsi appena di manifesta il problema. Agli studenti saranno garantiti gli strumenti per superare il divario con i compagni. Per i familiari che seguono il bambino sono previste forme di flessibilita' nell'orario di lavoro. Il testo e' arrivato alla Camera dopo un lungo iter al Senato ma non aveva la copertura finanziaria. Copertura che e' stata sbloccata a Montecitorio. Per la formazione degli insegnanti, ora, co sono un milione di euro per il 2010 e uno per il 2011. Il testo ora dovra' tornare al Senato.
"Oggi il Parlamento ha scritto un'autentica pagina di giustizia sociale. Riconoscere in modo sistematico i disturbi dell'apprendimento che colpiscono gli studenti, e indirettamente le loro famiglie", commenta la deputata dell'Unione di Centro Anna Teresa Formisano secondo cui "dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia rappresentano per tanti adolescenti un ostacolo psicologico, oltre che fisico, tale da indurre a decisioni drastiche sul proseguimento o meno dei loro studi". Ora il testo dovra' tornare al Senato. (DIRE)
(fonte: Press-IN anno II / n. 1532 - Redattore Sociale del 09-06-2010)
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