«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

mercoledì 26 ottobre 2011

Cagliari. Il museo che non si vede ma si ascolta

Anche i non vedenti possono andare al museo grazie all’Rfid. Succede a Cagliari, dove la Galleria Comunale d’Arte ha attivato un nuovo servizio gratutito che prevede un’interazione audiosensoriale con le collezioni delle opere sarde custodite dall’Istituto.
Partner del progetto e curatore dell’installazione il Cattid – Università La Sapienza che, a partire dal 27 settembre scorso, ha integrato il percorso SeSaMonet lungo le sale della Collezione Sarda.
Grazie un itinerario che sfrutta l’indentificazione a radiofrequenza e un sistema di intelligence che gestisce un database di contenuti preregistrati, i non vedenti che visiteranno la Galleria Comunale d’Arte di Cagliari potrannno “ascoltare” le opere d’arte esposte nel museo. L’edutainment con il tag offre così una nuova user experience a chi non può usare la vista, ma sa ascoltare.
Seguendo col bastone gli elementi modulari di una pedana di metacrilato contenente numerosi transponder Rfid i visitatori potranno ricevere le informazioni relative alle opere e agli artisti selezionati. I microchip installati inviano degli impulsi elettronici che vengono immediatamente inviati e trasmessi al cellulare fornito al visitatore che tramite auricolare, può ascoltare notizie e informazioni su dipinti e sculture.
Il percorso rientra nell’ambito del progetto WiMove del programma Elisa a cui il museo cagliaritano ha aderito sposando l’innovazione per assicurare anche agli ospiti non-vedenti la possibilità di effettuare una visita rilassata, autonoma e sicura. SeSaMoNet fornisce, infatti, informazioni anche sulla posizione, sul tragitto e segnala eventuali ostacoli.
A supporto del servizio, il personale del museo fornisce ai visitatori sia il kit completo per l’utilizzo del sistema, rimanendo a completa disposizione per qualsiasi informazione e chiarimento.
L’iniziativa arricchisce l’offerta della Galleria Comunale d’Arte che, sensibile ai problemi che le barriere possono causare ai visitatori diversamente abili, da diversi anni, propone un percorso tattile per gli utenti non-vedenti e ipo-vedenti, completato da cataloghi in braille e large print.
(fonte: Press-In anno III / n. 2829 - RFID Italia del 24-10-2011)

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