Clara Scardamaglia è una «peer tutor». Svolge questa funzione per un gruppo di studenti che applicano una metodologia di studio cooperativo con ottimi risultati e che ha reso, per Clara, più lieve la sedia a rotelle su cui è costretta, così come altri studenti del gruppo.
Clara collabora con Elisa Saettone, che si occupa per l'Università del Piemonte Orientale di servizi agli studenti per preparare materiale didattico in formati alternativi, adatti a persone con disabilità di vario tipo, compresi ipovedenti o dislessici, per esempio nella forma di audiolibri, poi disponibili con la piattaforma Dir+ messa a punto alla facoltà di Scienze Mfn dalla docente di Informatica Giuliana Frenceschinis. Entrambe hanno portato il risultato della loro esperienza nell'aula magna della stessa facoltà ad Alessandria quando le docenti Franceschinis (responsabile del servizio Dir+) ed Emma Altomare, Ufficio Studenti, hanno illustrato le nuove «tecnologie per abbattere le barriere: servizi per l'inclusione degli studenti diversamente abili».
Nelle due sessioni, una rivolta agli studenti, l'altra ai docenti, si è aperto l'orizzonte sulle opportunità del «Web enhanced learning», che non è solo una didattica «on line», ma un insieme di mezzi a disposizione degli studenti: lezioni registrate e dispense con esercizi per valutare la preparazione, videoconferenze e soprattutto la possibilità di partecipare, anche a distanza, a forum in cui ogni membro del gruppo può interagire, perché i supporti didattici prevedono materiale adatto a normodotati, ma anche a vari tipi di disabilità; visive, uditive, dislessiche. Con didattica personalizzata.
Come hanno sottolineato Scardamaglia e Saettone, fondamentale è che si crei il gruppo che partecipa attivamente alla produzione del materiale con approfondimenti degli argomenti di studio e che rientra a pieno titolo in ciò che può essere definito «studio cooperativo». Quali i vantaggi? Come ha ribadito Altomare, gli studenti sono parte attiva del processo didattico; sono stimolati nel processo di apprendimento tra pari; contano su un ambiente accogliente e stimolante per l'apprendimento; imparano esperienze che possono essere esportate nel mondo del lavoro.
E i docenti? Per loro la sessione è stata incentrata soprattutto sulla relazione del professor Guglielmo Trentin, dell'Istituto Tecnologie didattiche del Cnr di Genova.
di Franca Nebbia
(fonte: Press-In anno III / n. 3183 - La Stampa del 05-12-2011)
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