In una lettera inviata alla Commissione di Vigilanza e alla Rai, il Comitato lancia la proposta dopo l'incontro di alcuni dirigenti dell'emittente con l'Ente nazionale sordi. "La sfida è proporre un ausilio che rende la vita più facile per tutti, un aiuto che è opzionale per la maggior parte della popolazione, ma indispensabile per una piccola fascia di essa".
"Se si vuole garantire l'accesso ai programmi Rai a tutte le persone sorde, è necessario sottotitolare il più possibile, con beneficio anche per le persone adulte e anziane e per le persone straniere perché potranno avere anche loro una informazione arricchita, quindi migliore". È quanto chiede il Comitato nazionale genitori disabili uditivi in una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente della Commissione di Vigilanza, al relatore e ai componenti della stessa Commissione e al presidente Rai, oltre che al direttore generale, al direttore di Televideo e del Segretariato sociale dell'emittente. Con la lettera, il Comitato intende richiamare l'attenzione sul tema dopo che il 24 gennaio scorso, alcuni dirigenti Rai hanno incontrato i dirigenti dell'Ente nazionale sordi (Ens) e di due associazioni di interpreti gestuali, Animu e Anios, per discutere dell'utilizzo della Lis nei programmi Rai e dell'inserimento della sottotitolazione. Per il Comitato, però, "oggi la stragrande maggioranza delle persone sorde (soprattutto le ultime generazioni) non si sente affatto rappresentata dall'Ens e non conosce e non usa i gesti per comunicare, perché da decenni - grazie all'avvento delle protesi acustiche ed all'evoluzione medica riabilitativa e tecnologica - tutte le persone sorde, anche quelle che nascono con una sordità profonda, se seguono un protocollo sanitario adeguato possono imparare in modo adeguato la lingua italiana orale e scritta".
- continua su http://www.superabile.it/
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