«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

giovedì 1 marzo 2012

E' italiano il pc per pazienti disabili che traduce i pensieri in azioni

E' composto da una cuffia dotata elettrodi e da un dispositivo che legge i segnali.
Accendere e spegnere la luce, aprire la porta, formulare parole e frasi, ma solo con il pensiero: da un progetto di un team di ricerca guidato da Febo Cincotti, ricercatore della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, finanziato da Fondazione AriSla per la ricerca sulla Sla, con il contributo di Aisla, associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, è nato il prototipo di interfaccia cervello-computer che permette di comunicare attraverso gli impulsi del cervello ai pazienti "locked in", cioè in uno stato avanzato della disabilità in cui non si è in grado di muovere neppure gli occhi.
Il prototipo, tutto italiano, si chiama Brindisys.
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