A dire il vero ci sono sempre state attività didattiche in cui l’acquisizione di contenuti e informazioni era affidata allo studio a casa mentre in aula avveniva la discussione, la rielaborazione, la produzione collaborativa.
Ma definirle con un nome preciso – flipped classroom o classe rovesciata – è servito a darne evidenza e a proporre a tutti gli insegnanti un modello diverso dal classico “spiegazione, studio a casa, interrogazione”.
E’, quest’ultimo, un modello non compatibile con la richiesta di sviluppare competenze. Una richiesta cui può invece rispondere un modello flipped.
- continua la lettura su http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/?page_id=5862
Commento
Colgo l'occasione per segnalare il sito del mio collega prof. Maurizio Maglioni
- http://flipnet.it/
Iacopo
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