«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

martedì 23 febbraio 2016

SCANDIANO (Reggio Emilia). Ragazzi disabili riparano i vecchi computer e li donano alle scuole

Si chiama Progetto Dejavu e permette a 12 ragazzi dei centri residenziali della cooperativa Zora di partecipare a un laboratorio di riciclo di pc dismessi, che poi vengono donati a scuole e associazioni. “Si divertono molto, uscire dai centri residenziali li stimola a livello mentale”
Si chiama Dejavu ed è il progetto realizzato dall’Associazione Credere per Vedere per permettere a persone disabili dei centri residenziali gestiti dalla cooperativa Zora a Scandiano di partecipare a un laboratorio di riciclo di computer dismessi. “Al di là della rigenerazione dei computer, che ci vengono donati da privati o aziende, l’obiettivo è fare terapia occupazionale con queste persone – spiega Andrea Milani dell’associazione – I ragazzi si divertono molto, per loro uscire dai centri è importante, li stimola a livello mentale. E poi sono nate grandi amicizie”. L’Associazione Credere per Vedere è nata nel 2011 dall’idea di un gruppo di persone accomunate dall’interesse per il volontariato sociale e contestualmente è nato anche il Progetto Dejavu: “L’idea è stata di Stefano Giacomucci, ex assessore di Scandiano e operatore in una cooperativa sociale che mi ha coinvolto, conoscendo la mia passione per l’informatica”, continua Milani. Oggi l’associazione riunisce 12 persone tra soci e volontari.
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