In un momento in cui le scuole si trovano davanti all’accoglienza a macchia di leopardo (non prevedibile nei suoi tempi e nei suoi numeri) dei bambini provenienti dall’Ucraina, da più parte si rileva la necessità dell’aumento di mediatori culturali, pur nella consapevolezza che queste figure sono poche e diversamente distribuite sul territorio italiano.
Ciò non toglie che le scuole abbiano bisogno di strumenti immediati per comunicare con questi bambini e permettere loro di partecipare alla vita scolastica.
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