Una protesi invisibile, inserita all’interno dell’orecchio medio, che riproduce un suono naturale: il sistema Esteem è l’ultima frontiera raggiunta dalla chirurgia per intervenire sulla perdita di udito.
E’ un dispositivo totalmente nascosto all’esterno che utilizza il timpano come “microfono”. In Italia, in poco più di un anno, è già stato impiantato su otto pazienti affetti da ipoacusia di tipo neurosensoriale di grado medio-grave. Nessun caso di rigetto si è verificato. Le protesi sono state tutte applicate in Ospedali Pubblici, grazie a specifici fondi messi a disposizione delle singole aziende Sanitarie. In totale sono cento nel mondo i pazienti impiantati.
Spiega il Professor Maurizio Barbara, professore in Audiologia presso l’Università La Sapienza di Roma, specialista, responsabile della struttura di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, ove dirige il Dipartimento Assistenziale Integrato “Organi di Senso” che ha guidato l’equipe: “Esteem è l’unico dispositivo, al momento, a disporre di un sistema che viene totalmente nascosto all’interno dell’osso temporale senza necessitare di un microfono, tenuto conto del fatto che sfrutta come tale la normale membrana timpanica. E’ indicato per pazienti con perdita stabile dell’udito neurosensoriale, di tipo medio o grave, un disturbo che colpisce una larga fetta della popolazione adulta e può avere un’origine la più svariata: dalla senescenza (presbiacusia) che generalmente comincia ad insorgere intorno ai 65 anni di età, a forme infettive (parotite epidemica, meningite), all’esposizione a rumori intensi e continui, a forme genetiche o tossiche (antibiotici, radiazioni). A seconda del grado e severità del danno uditivo, è presente una difficoltà nell’ascolto, come, ad esempio, al telefono, che si acuisce in situazioni ove sia presente del rumore ambientale (in strada, al supermercato, ecc.)”.
Esteem è un sistema in grado di migliorare l’udito di persone adulte che soffrono di perdita dell’udito di tipo neurosensoriale, ovvero, quando il nervo acustico non può inviare informazioni al cervello perché l’orecchio interno (coclea), dove è in genere localizzato il danno, non riesce a modificare il suono in impulsi elettrici per il cervello.
Il dispositivo è indicato per pazienti sopra i 18 anni di età, con perdita dell’udito neurosensoriale stabile, di grado medio o medio-grave dai 30 ai 70 decibel per tutte le frequenze, preferibilmente con capacità di discriminare almeno il 60% delle parole o delle frasi ascoltate in una situazione ottimale. Altre condizioni necessarie: una normale funzionalità tubarica, una conformazione normale dell’orecchio medio ed un adeguato spazio per l’impianto dei componenti dell’Esteem, che può essere preliminarmente stimato mediante esame TAC.
In Italia, circa sette milioni di persone hanno problemi di udito: quindi, circa il 12% della popolazione è affetta da ipoacusia. Nel 2010 il problema potrebbe interessare il 27 % della popolazione.
I problemi uditivi finiscono per determinare un peggioramento della qualità della vita e costituiscono un problema sia medico che sociale, giacché arrecano danni e cambiamenti nello sviluppo del linguaggio e della comunicazione, anche in età infantile e giovanile.
La riduzione delle capacità uditive di un soggetto, detta ipoacusia, può essere mono o bilaterale e viene distinta in diversi tipi: centrale, se il danno è localizzato a livello dell’encefalo e la difficoltà del paziente è legata alla comprensione del segnale verbale; trasmissivo, quando interessa il sistema di trasmissione del suono, dal condotto uditivo esterno all’ultimo degli ossicini (staffa); neurosensoriale, se dovuta ad una lesione dell’orecchio interno o del nervo acustico; misto, se è caratterizzata dall’associazione della componente neurosensoriale con quella trasmissiva; funzionale, se non sono presenti alterazioni nella trasmissione e/o ricezione del suono ed il disturbo prende origine da un problema di natura psichiatrica.
La prevenzione costituisce un fattore importante nella lotta alla sordità: per le forme ereditarie (50%), è possibile procedere ad uno screening genetico in epoca prenatale. E’ sempre opportuno, comunque, in caso di disturbi auricolari, eseguire una visita specialistica. La valutazione audiologica si basa su un esame audiometrico tonale, che misura la soglia uditiva per via aerea e per via ossea, e su quello vocale.
(fonte: Press-IN anno I / n. 725 - Salute Europa del 09-04-2009)
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Press-IN è un'iniziativa del
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