Sviluppato un dispositivo che traduce gli impulsi cerebrali e li trasferisce alla macchina. La scoperta spagnola potrebbe cambiare la vita di chi non può muoversi o usare il joystick.
di Sara Ficocelli
Spostare una sedia con la forza del pensiero è il trucco preferito dagli illusionisti, ma un team di ricerca spagnolo è riuscito a realizzarlo davvero. La sedia in questione non vola ma ha le rotelle, ed è stata progettata per muoversi autonomamente senza bisogno di essere spinta o telecomandata da un joystick: tutto ciò che occorre è la volontà di chi vi siede sopra. L'invenzione sviluppata dall'università di Saragozza, in Spagna, potrebbe migliorare la vita di tutti coloro che non possono camminare, e permettere ai tetraplegici di non dipendere da qualcuno per gli spostamenti.
Il dispositivo che sta alla base dell'invenzione non è invasivo per il cervello, e consiste in uno schermo posizionato davanti al guidatore che riproduce in 3D lo scenario circostante e focalizza i punti da raggiungere. Il guidatore comunica attraverso una cuffia con questa sorta di mini-tv attraverso un processo di stimolazione visiva, che riproduce i pensieri su un elettroencefalogramma. Per spostarsi da un posto all'altro, basta quindi fissare lo schermo e concentrarsi sul luogo in cui si vuole andare: gli elettrodi posizionati nella cuffia intercetteranno l'attività neuronale e porteranno la persona a destinazione.
Non solo: la sedia è anche dotata di una scanner che intercetta gli ostacoli lungo il percorso e permette di raggiungere qualsiasi traguardo senza andare a sbattere, cosa che spesso a chi si muove con la forza delle braccia o col joystick richiede grande sforzo e una precisione incredibili.
Il dispositivo funziona anche al buio e, sottolinea il dottor Javier Minguez che lo ha sviluppato, regalerebbe a chi ne fa uso la serenità di spostamenti autonomi e sicuri in ogni circostanza. "I volontari - aggiunge - hanno impiegato appena 45 minuti per capire come funzionava, e si sono mossi con molta sicurezza".
Finora questa "sedia intelligente" è stata sperimentata su cinque persone sane seguendo un percorso articolato in tre fasi: nella prima è stato analizzato il rapporto tra occhi e schermo, nella seconda è stata testata la mobilità nello spazio e nella terza sono state fatte prove di guida vere e proprie. Tutte le sperimentazioni si sono concluse con successo.
Minguez sta già lavorando a una versione commerciale, ancora più facile da usare. La sedia a rotelle sviluppata in Spagna è l'ultima novità in fatto di apparecchi controllati dal pensiero, ma non tutti sono stati messi in commercio o si sono dimostrati semplici da usare. Qualcosa di simile è stato ad esempio inventato dal gigante dell'industria automobilistica Honda, che di recente ha progettato un elmetto capace di leggere nel pensiero e controllare da lontano i movimenti di un robot.
I sistemi di "brain-computer interfaces" (BCI) vengono usati da anni in bioingegneria e permettono di tradurre in tempo reale l'attività elettrica del cervello in comandi da inviare a dispositivi esterni. Non dipendono dall'attività muscolare e forniscono quindi un aiuto indispensabile a persone con disturbi neuromuscolari devastanti come la sclerosi laterale amiotrofica, l'infarto cerebrale o che hanno comunque lesioni alla spina dorsale. Grazie a questo sistema è già possibile controllare il movimento di arti e protesi: adesso l'aiuto arriva a chi può contare solo su una sedia a rotelle, trasformandola nel più affidabile e personale dei mezzi di trasporto.
(fonte: Press-IN anno I / n. 963 - Repubblica.it del 03-05-2009)
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