«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

mercoledì 24 febbraio 2010

Oltre le barriere elettroniche

Rapporto sull'uso delle tecnologie per una navigazione facilitata. Rete più amica dei disabili. Ma l'Italia è ancora indietro.
Laura Olsen frequenta la scuola media e naviga in rete per le ricerche scolastiche. Paul Sands ha trovato un sito dove riesce a fare la spesa più facilmente che al supermercato. Kate Laitenen lavora in una compagnia assicurativa e passa tutto il giorno al computer. Laura è dislessica, Paul soffre di sindrome di Down, Kate è cieca. Per loro Internet è una risorsa insostituibile: Laura sceglie siti ricchi di immagini per non confondersi nella lettura, Paul trova sempre quel che cerca senza restare disorientato di fronte agli scaffali di un negozio reale, Kate può lavorare come chiunque altro grazie ai programmi vocali. Le loro tre storie, assieme ad altre, sono raccontate nel rapporto «Come i disabili usano il web» che è stato completato all'inizio di febbraio e sarà pubblicato entro il 2010 nell'ambito del progetto Web Accessibility Initiative del World Web Consortium, che mira a rendere la rete davvero accessibile a chiunque. La tecnologia infatti ha semplificato non poco la vita dei disabili e oggi si stima che in Italia oltre 500mila (su un totale di circa tre milioni) navighino abitualmente nel web. Ma c'è ancora parecchio da fare: non a caso un convegno su Internet e disabilità, che si è da poco chiuso a Padova, aveva il titolo «Cultura senza barriere».
(...)
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