La dislessia si vince. E ieri pomeriggio l’associazione italiana dislessia, insieme al Comune, all’università di Parma e all’ufficio scolastico provinciale, ha fatto un piccolo passo avanti per aiutare i tanti bambini che ne sono affetti. Sarà distribuito entro giugno, infatti, a tutti i genitori che ne hanno fatto richiesta, uno speciale kit di supporto allo studio, che prevede software che non penalizzino lo studente obbligandolo a leggere ad alta voce, a far calcoli scritti o a dover per forza scrivere. In tutto saranno distribuiti 250 kit.
Il disturbo della dislessia, infatti, spesso si manifesta alle elementari facendo passare il bambino dislessico per svogliato e poco intelligente, solo perché fatica a leggere e a scrivere. Numerose le testimonianze di vip dislessici, dall’attrice Claudia Muzii ad Einstein. Dislessici erano pure Napoleone Bonaparte, Winston Churchill, Galileo. Ma numerosi sono anche i bambini parmigiani che ne soffrono: le statistiche parlano del 5%, mentre all’Aid di Parma sono iscritte circa 100 persone. «Molti però ancora non sanno di esserlo - spiega Elisabetta Corda, rappresentante territoriale Aid -. Bisogna prestare molta attenzione ai segnali manifestati con l’ingresso a scuola: bisogna capire cosa c'è dietro l’essere svogliati o stanchi dei propri figli». Il kit che sarà distribuito servirà quindi a far superare agli studenti questi disagi e a renderli autonomi nello studio, sviluppando quindi anche l’autostima: «Si tratta di tre kit in comodato d’uso gratuito dati in bas e alle esigenze - spiega Adriano Monica, dell’ufficio scolastico -. Il primo è una chiavetta usb con programmi di lettura digitali e sintesi in italiano e inglese da installare in un pc. Il secondo sono due chiavette: una da installare e una da portare in giro per utilizzarla su tutti i computer. Il terzo è un mini pc, a 12 pollici, per chi non lo possiede». I supporti informatici sono infatti molto importanti per l’apprendimento, come afferma Luca Grandi, del gruppo informatica per l’autonomia: la strada per vincere la dislessia è quindi l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative, come il computer, l’informatica, a calcolatrice. E chi usa questi strumenti non deve sentirsi «diverso». Presente all’incontro di ieri, al liceo Marconi, anche l’assessore alla scuola Giovanni Paolo Bernini: «La via da seguire è quella di ascoltare i bambini, cercando di capire i loro disagi e cercando di risolverli, per sviluppare al meglio le loro potenzialità».
Caterina Zanirato
(fonte: Press-IN anno III / n. 1469 - La Gazzetta di Parma del 25-05-2011)
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