II genitori protestano con la Marconi: «Lo chiediamo da un anno per aiutarlo a leggere». La legge 170 prevede strumenti compensativi.
Nelle linee guida del Ministero dell'Istruzione per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Dsa si legge: "Tra questi si individuano la sintesi vocale, il registratore, programmi di video scrittura con correttore ortografico".
Un computer con sintesi vocale che legga gli audiolibri riducendo le difficoltà di apprendimento del loro figlio affetto da dislessia. Questo avevano chiesto Letizia Tomasin e suo marito Sergio alla scuola elementare Marconi. Dopo un anno però quel computer non c'è ancora. Nello zaino di Mario (lo chiameremo con un nome di fantasia) ci sono i cd con i «libri parlati» accanto a quelli di carta, ma in classe non li può usare, nonostante esista una legge che prevede che la scuola debba dotarsi degli strumenti didattici e tecnologici per chi soffre di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. «La legge n. 170 del 08 ottobre 2010 in materia di dsa - dice Letizia - prevede strumenti compensativi quali: computer con sintesi vocale e correttori ortografico, calcolatrice e registratore». Di fatto però questi strumenti non vengono forniti. «Mio figlio questi ausili nella scuola elementare che frequenta non li ha mai visti. E' un anno ormai che chiedo senza risultato. Sono stati ordinati da noi genitori gli audio libri, ma senza computer in classe non si possono usare quindi sono rimasti nel cassetto». Tutto ciò nonostante anche altri genitori si fossero mobilitati per rendere possibile questa opportunità. «L'anno scorso - continua Letizia - una mamma ha donato un computer ma i tecnici della scuola non sono stati in grado di attivarlo per l'uso dei cd audio libro. Ora siamo di nuovo con i cd in mano e un computer non funzionante». «Dalla scuola abbiamo sempre avuto risposte evasive - spiega il papà Sergio - c’è un po' di disattenzione nei nostri confronti. Ci sono questi problemi, ma non vediamo una volontà di trovare una soluzione». Per Mario la possibilità di poter usare quegli strumenti farebbe la differenza e la domanda dei genitori è «perché la legge prevede di usare gli strumenti compensativi quando la scuola non è in grado di fornirceli?». (r.z.)
(fonte: Press-In anno III / n. 2708 - La Tribuna di Treviso del 14-10-2011)
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