«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

domenica 25 marzo 2012

Trento. Ciechi guidati dal bastone elettronico

Da oggi, cinque trentini non vedenti, grazie al “bastone elettronico”, saranno più autonomi e sicuri nei loro spostamenti. Il dispositivo ad infrarossi applicato al bastone, attraverso tre livelli di vibrazione, segnala non solo gli ostacoli in basso, ma anche quelli in altezza.
L’iniziativa “bastone elettronico” è dai Lions di Rovereto, Riva, Tione e Valsugana che si sono accollati sia la spesa di acquisto del dispositivo “bel”, una piccola scatoletta all’altezza dell’impugnatura, sia il costo del corso per imparare ad utilizzarlo.
In Italia sono due i tecnici di orientamento mobilità e autonomia personale con specializzazione nell’uso del bastone elettronico, uno di loro è roveretano: Simona Roca. «Le persone non sono state scelte a caso - ha spiegato Roca, assieme all’altro tecnico, la vicentina Laura Borghero - una delle condizioni era che avessero già dimestichezza con il classico bastone. Il dispositivo “bel” permette al non vedente di avere nuove informazioni, come la distanza dell’ostacolo. A seconda del luogo dove si muove, il non vedente può selezionare l’avviso. Se si trova in casa possono bastare i due metri, all’aperto può selezionare quattro o sei metri. Il dispositivo, quando individua un ostacolo, manda una vibrazione che cresce in progressione. La vibrazione cambia quando l’ostacolo è in alto». Il costo totale, dispositivo e corso, completamente coperto dai Lions, è di duemila euro a persona. «E’ comunque meno del costo per addestrare un cane - ha spiegato Vito Panni dei Lions Valsugana - che si aggira sui 18mila euro. Inoltre il cane non è accettato da tutti e guida la persona nei tragitti stabiliti. Il bastone garantisce più libertà. A Vicenza presenteremo un prototipo di bastone ulteriormente perfezionato nel nostro centro di specializzazione e ricerca tecnologia IperVision. E’ un dispositivo ad infrarossi e ultrasuoni che segnala anche la presenza di scale, avvallamenti, buche. L’idea sarebbe di produrlo in Trentino». (a.g.)
(fonte: Press-In anno IV / n. 739 - Trentino del 25-03-2012)

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