«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

martedì 11 dicembre 2012

Informatica per tutti: l'accessibilità è anche in un pulsante

Hardware, software, soluzioni che vivono in Rete. Dialogo con Davide Mulfari, giovane informatico premiato da Google
Una nuvola all'orizzonte per l'informatica accessibile: non un cattivo presagio, ma la scommessa per una tecnologia che punta a farsi largo. Il cloud computing (dal termine inglese che significa per l'appunto "nuvola") trasforma i server in grandi hard disk in cui salvare i propri dati, che si possono anche elaborare con software funzionanti in Rete. È come avere, dunque, il proprio computer disponibile in ogni parte ci si trovi.
Per un disabile, che prospettive si aprono? Una risposta arriva da Davide Mulfari, 27 anni, da 25 utente di computer. Fin da piccolo, lo usa per interagire e comunicare: Davide ha infatti una tetraparesi spastica. Per la laurea specialistica in Ingegneria Informatica all'università di Messina, ha presentato uno studio su cloud computing e software di accessibilità. Progetto notato anche da Google: nel 2012 Davide ha vinto una delle borse di studio che l'azienda assegna a studenti universitari disabili, iscritti a corsi di informatica, e con carriere scolastiche meritevoli.
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