«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

mercoledì 5 dicembre 2012

Roma. La via italiana all'’inclusione scolastica: valori, problemi e prospettive

Convegno nazionale
Roma - 6 dicembre 2012
Sala della Comunicazione - Viale Trastevere, 76/a
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
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Rassegna stampa

1. Alunni disabili, si cambia: nuovi strumenti per l'inclusione.
Presentata la Direttiva ministeriale che rinnova le modalità dell'integrazione scolastica: "Teniamo conto della varietà dei bisogni non solo di alunni con disabilità, ma anche con disturbi evolutivi o svantaggi linguistici, culturali e socio-economici.
Dopo 35 anni dall'avvio del processo di integrazione degli alunni con disabilità nella scuola italiana, arriva ora una Direttiva ministeriale che definisce un’unica strategia di inclusione condivisa fra i principali attori che hanno un ruolo: la scuola, la famiglia e il territorio. A presentarla oggi, nel corso del seminario “La via italiana all’inclusione scolastica – valori, problemi e prospettive”, in corso al dicastero dell’Istruzione, il sottosegretario Marco Rossi Doria. La Direttiva traccia le linee guida di azione superando la tradizionale distinzione fra alunno disabile e alunno non disabile, tenendo conto delle “variegate situazioni presenti nell'area dello svantaggio scolastico” e prestando attenzione ai “bisogni educativi speciali” dell’alunno, dai disturbi evolutivi specifici alle situazioni di svantaggio linguistico, culturale o socio-economico.
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2. Alunni disabili, sono 215 mila. Impennata negli ultimi dieci anni.
I dati del ministero dell'Istruzione: nel 2011/12 nelle classi italiane 215 mila alunni disabili, con un aumento delle certificazioni del 51% rispetto al 2000/01. E anche all'università in dieci anni sono triplicate le presenze di studenti disabili.
Forte crescita nell'ultimo decennio degli alunni con disabilità iscritti nelle scuole italiane e degli studenti universitari con disabilità che frequentano gli atenei del nostro paese. In occasione del seminario “La via italiana all'inclusione scolastica – valori, problemi e prospettive”, in corso al dicastero dell’Istruzione per la presentazione della Direttiva ministeriale che rinnova le modalità e l’organizzazione dell’inclusione, arriva anche un quadro numerico della situazione.
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3. Miur: "Dobbiamo andare nella direzione della scuola di tutti e di ciascuno".
“La scuola deve essere un punto di partenza non solo per la vita professionale, ma anche per la pratica sportiva, che a me personalmente ha fatto rinascere”: è quanto scrive Andrea Macrì, il ragazzo che, il 22 novembre 2008, rimase sepolto dal crollo di un solaio nella sua scuola: ne uscì vivo, con una lesione midollare.
Oggi la sua testimonianza arriva, tramite una lettera, al seminario nazionale “La via italiana all'inclusione scolastica, organizzato dal Miur. A riportare la sua testimonianza è Marco Rossi-Doria, sottosegretario all'Istruzione, che ha delega in materia di integrazione scolastica, che in questa occasione presenta la nuova Direttiva ministeriale. “Continua la storia del fortissimo investimento del nostro Paese nell'inclusione – spiega il sottosegretario – Oggi ci sono 200 mila alunni disabili e 100 mila docenti di sostegno: sono numeri straordinari. La nuova direttiva va nella direzione dell'ottimizzazione delle risorse, del miglioramento del modello italiano e della possibilità d'intervento personalizzato. Il bisogno educativo speciale non è solo la disabilità, ma può essere anche momentaneo:dobbiamo andare nella direzione della scuola di tutti e di ciascuno”.
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4. La "nuova" via italiana all'inclusione: non solo disabilità, ma bisogni educativi speciali 
Esiste una “via italiana” all'inclusione scolastica, modello di riferimento in Europa e soggetta, in questo momento, a revisione e adeguamento alle mutate condizioni sociali: è quanto ha ribadito oggi il ministro dell'istruzione Profumo in occasione del seminario nazionale dedicato a questa tematica. “In Italia l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità ha ormai una lunga storia”, ha scritto in un messaggio il ministro, assente per impegni in Senato e al governo, il quale ha ringraziato “i componenti dell'Osservatorio nazionale permanente per l'integrazione degli alunni con disabilità, che ho incontrato nello scorso mese di maggio”. 
Nonostante la grande positività del modello italiano, tuttavia permangono delle “criticità, alle quali – spiega il ministro – cerchiamo oggi di dare risposta con un provvedimento che, da una parte, ha l'obiettivo di rafforzare l'organizzazione territoriale del Miur per l'inclusione scolastica, dall'altro affronta il tema dei Bisogni educativi speciali (Bes), ossia di una vasta gamma di problematicità che non rientrano nella legge 104 né nella 170/2010. In questo senso – ha precisato il ministro – ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare bisogni educativi speciali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. In questo quadro, dunque, occorre un ripensamento del modello di inclusione, che non rivolga più soltanto agli alunni con disabilità “codificate”, come ha spiegato poi Raffaele Ciambrone (Ufficio disabilità del Miur).
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