«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

giovedì 2 ottobre 2014

Gli insegnanti di sostegno, Dario Ianes, e la retorica caciara

(di Raffaele Iosa) Leggo, con stupore, una durissima nota di Tiriticco contro la proposta di Ianes per andare oltre gli insegnanti di sostegno. Allarmi strani, questi di Tiriticco, e a mio avviso fuori luogo.
D’altra parte mentre di esami di stato  io prima “ascolto” (lui giustamente “parla” perché ne sa più di me), qui invece si occupa di temi  che forse andrebbero meglio studiati, o quanto meno “ascoltati”.
In questa vicenda ci sono alcuni paradossi. E’ noto che io mi sono battuto contro la “filosofia BES” del MIUR,  ma affermo per certo che questa non ha mai avuto “trame oscure”,  disvelate da Tiriticco, per ridurre o ridistribuire i docenti di sostegno.  Perfino il documento “La buona scuola”  sulla disabilità parla con enfasi solo di insegnanti di sostegno, del loro aumento, ma (per me purtroppo) non dice altro sulla crisi qualitativa dell’integrazione scolastica, che sta portando alla “grande finzione” di una scolarizzazione che è di fatto in moltissimi casi “isolazione”.
C’è ancora un altro paradosso. Sulla questione BES  io non ho condiviso la scelta di Ianes di favorire la negativa operazione del MIUR sui BES,   per le tante ambiguità che la dominante iatrogenesi sta provocando non solo a scuola ma nella società (si veda la novità della “ludopatia”). Una medicalizzazione della scuola con il rischio di nuovi stigmi. In questa discussione Tiriticco condivideva la critica. Dunque sui BES ero d’accordo con Tiriticco e meno con Ianes!  Questo volta, invece,  è esattamente il contrario. Dunque qualcosa non va? O è solo democrazia?
E’ noto, ad esempio, che io mi batto da anni contro la Legge 170 sui DSA che impone tecniche isolazioniste ai ragazzi con “difetti”  in lettura e scrittura e calcolo, perché ha “contrattualizzato” la didattica in un tira e molla per avere “dispensa/compensa” a gogò senza alcuna responsabilità, e che è alla base anche dei rischi anche con la filosofia BES. Considero dispensa/compensa una parte (neppure decisiva) della didattica individualizzata di cui hanno necessità molti ragazzi a prescindere da dottori, malattie di moda, ideologismi sociali, una didattica fondata sull’art. 3,4 e 5 del Regolamento Autonomia e non “concessa da una legge”, quindi offerta a tutti quelli cui servono, senza ricatti contrattualistici. Ma tant’è. Chi ne parla?
Questa volta sull’argomento “superamento dell’insegnante di  sostegno”, invece io  sono del tutto d’accordo con Ianes  per ragioni che nulla hanno a che vedere con i posti di sostegno né con i BES.
- continua la lettura su http://www.pavonerisorse.it/buonascuola/sostegno.htm

Le argomentazioni di Maurizio Tiriticco
Dei BES e degli H
A difesa di un sostegno che sia veramente tale!

Le argomentazioni di Salvatore Nocera
Risposta a Iosa
In questa battaglia c’è ben poco di culturale

Le argomentazioni di Cosimo De Nitto
Il sostegno senza gli insegnanti di sostegno

L'articolo di Disabili.Com
- Evoluzione o scomparsa del docente di sostegno?

Sara Stocchini e Andrea Cengia
Il dovere dell’integrazione

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