«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

lunedì 22 giugno 2015

L'Aquila. Il software dei ragazzi autistici "Cosi' impariamo a comunicare"

«Avevano il nostro stesso problema geni come Einstein, Steve Jobs e Alan Turing» attacca Stefano, 22 anni. «Rispetto a tutti gli altri, noi abbiamo un livello di percezione diverso» aggiunge Federico, 19. «Non è facile, ma dobbiamo lavorare perché ognuno di noi possa avere una vita normale» chiude Massimo, trentenne.
Vivono in Abruzzo, sono tutti diplomati: il primo all'istituto per programmatori, il secondo alla scuola alberghiera, il terzo allo scientifico. E sono autistici. Affetti da quella che una volta era conosciuta come sindrome di Asperger e oggi è classificata come autismo ad «alto funzionamento». Un disturbo che influisce su alcune capacità cognitive e, a causa della difficoltà a interpretare gli stati d'animo e il pensiero altrui, impedisce di avere relazioni «normali» con il mondo. È proprio questo che ha spinto i ragazzi sotto la guida del team di Neuroscienze dell'Università dell'Aquila diretto da Monica Mazza e del Centro di riferimento regionale per l'autismo coordinato da Marco Valenti a elaborare un software per aiutare le persone con i loro stessi problemi a capire meglio gli altri e quindi a interagire più facilmente.
- continua la lettura su Press-In anno VII / n. 1441 - Il Corriere della Sera del 21-06-2015

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