«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

lunedì 20 luglio 2015

Ricerca. Così capiamo il significato dei gesti

Il dito che oscilla per dire ‘no’, il braccio che indica la direzione di un luogo, due dita ravvicinate nella zona delle labbra per mimare ‘sta fumando’ oppure, pollice e indice congiunti, la mano che scrive nell’aria ‘il conto per piacere’. Sono solo alcune delle diverse tipologie di gesti analizzate dall’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Segrate (Ibfm-Cnr) e il Cognitive Electrophysiology lab dell’Università di Milano-Bicocca.
I ricercatori hanno studiato i meccanismi neurali che supportano la comprensione della gestualità spontanea negli udenti, partendo da una batteria di 187 gesti utilizzati spontaneamente per accompagnare o sostituire la comunicazione uditivo-verbale nella lingua italiana. Lo studio, intitolato ‘Semantic brain areas are involved in gesture comprehension: An electrical neuroimaging study’, è pubblicato online sulla rivista ‘Brain and Language’ della Elsevier ed è in prossima uscita nella versione cartacea.
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