«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

domenica 25 febbraio 2018

Letture. L’illusione della conoscenza

L’illusione della conoscenza” è un libro, appena uscito in edizione italiana, scritto da due psicologi cognitivisti, Steven Sloman e Philiph Fernbach, che sostengono che nonostante gli esseri umani abbiano sviluppato tecnologie anche molto complesse, la maggior parte di noi non saprebbe spiegare come funziona una penna o lo sciacquone del bagno.
Il problema, chiaramente, si aggrava tanto più è complesso un fenomeno o un argomento. Nel tempo, notano i due esperti, le nostre conoscenze sono ulteriormente diminuite rispetto ad altre epoche
(Nyt).
Sapere sociale In altre parole, capiamo davvero molto poco di ciò che ci circonda e buona parte della nostra conoscenza è dovuta, invece, alla comunità in cui viviamo. Siamo esseri estremamente sociali, sostengono i due studiosi, al punto che è difficile riuscire a separare i nostri pensieri da quelli delle persone che abbiamo vicino: facciamo nostre, spesso senza rendercene conto, le idee altrui e viceversa e questo continuo interscambio è la vera base del progresso scientifico
(Il Sole 24 Ore).
La bolla dell’ignoranza In un mondo che diventa però sempre più complesso, se questa teoria è vera, rischiamo di diventare persino più “ignoranti” e, ammettono Sloman e Fernbach, è difficile trovare delle soluzioni al problema. In primo luogo perché nessuno ama che gli sia rinfacciata la propria ignoranza. Inoltre fornire più informazioni non sembra sia in grado di colmare i gap. Meglio allora restare “fedeli” al proprio gruppo d’opinione?
(Economist).
(fonte: Internazionale. 25 febbraio 2018. Le notizie del giorno scelte dalla redazione di Good Morning Italia, newsletter d’informazione quotidiana)

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