Le donne sono la categoria più colpita dagli haters, i leoni da tastiera che su Twitter prendono di mira anche omosessuali, immigrati, disabili, ebrei e musulmani
Demente, ritardato, mongoloide, spastico sono i termini che si aggiudicano il tristissimo podio delle parole afferenti alla disabilità più utilizzate su Twitter come insulto. Ma non mancano anche vu cumprà, magrebino, frocio, checca, finocchio, giudeo tra i termini che alimentano odio in rete, veicoli di stereotipi e spesso commenti a false notizie. Tanto dietro all’hashtag l’anonimato sembra autorizzare a dare sfogo al più basso sentire.
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