Una nota in apertura dichiara l’intenzione dell’autore: scrivere di suo fratello Abram, affetto dalla sindrome di Down e morto a 24 anni. Ma, dice Jesse Ball, la sua breve vita è stata così piena di luce da ispirargli l’idea di un libro che sappia raccontare cosa vuol dire conoscere e amare una persona con questa malattia.
Ball aggiunge che, siccome è cresciuto con l’idea di doversi prendere cura del fratello, ha deciso di trasporre la loro relazione in un rapporto tra padre e figlio. Un funzionario addetto al censimento che sa di aver poco da vivere attraversa un paese senza nome in automobile insieme al figlio (con la sindrome di Down). Censimento è una galleria di brevi, riusciti incontri. Tra i momenti più piacevoli ci sono quelli in cui si fa la conoscenza dei personaggi che aprono la porta a padre e figlio. Alcuni sembrano usciti da un film di Wes Anderson, altri che sembrano venire da un romanzo di Tolkien. Resi in maniera vivida, meravigliosamente macabra o bizzarra. E poi c’è il figlio, il suo modo commovente e spassoso di guardare le cose. Il cuore del libro è in questo ritratto dettagliato di una forma radicale d’innocenza, così intensa da aiutarci a mettere a fuoco la dolcezza e la crudeltà del mondo.
(James Lasdun, The Guardian)
Jesse Ball
Censimento
NN Editore, 262 pagine, 16 euro
domenica 25 novembre 2018
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