Triste chiusura dell'articolo in oggetto a firma dell'avv. Nocera:
Registriamo, purtroppo, che l’Ufficio per l’Inclusione Scolastica della Direzione Generale dello Studente del Ministero dell’Istruzione, seguito dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, hanno riaffermato l’insussistenza del diritto alla didattica in presenza per gli studenti con disabilità, parlando di una semplice “possibilità” e citando in tal senso il DPCM. All’interno di quest’ultimo si parla effettivamente di «possibilità della didattica in presenza», aggiungendo però, subito dopo, che «è necessario farlo qualora serva l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali». E questo richiamo alla «necessità», sia l’Ufficio Ministeriale che l’Ufficio Regionale Umbro sembrano proprio ignorarlo, così come sembrano ignorare le parole della Nota Ministeriale n. 1990/20, quando vi si scrive che occorre realizzare «il principio fondamentale della garanzia della frequenza in presenza per gli alunni con disabilità» e che «tali attività in presenza realizzino un’inclusione scolastica “effettiva” e non solo formale».
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