«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

mercoledì 9 settembre 2009

Dall’Rfid un prezioso aiuto ai bambini non udenti in età prescolare

Critichiamo spesso la scuola di essere lenta e poco sensibile all’innovazione. Eppure è conclamato come proprio nella scuola avvengano le sperimentazioni più creative e i progetti più interessanti.
Questo succede quando i responsabili più ricettivi sono capaci di stabilire un’intesa collaborativa con il mondo della ricerca che spesso aiuta a veicolare gli investimenti governativi finalizzandoli su obiettivi concreti. Tra i programmi più interessanti si segnala quello intrapreso in Luisiana dal Ministero dell’Educazione statunitense, che ha stanziato un budgt di 390mila dollari per finanziare un progetto che aiuta i bambini non udenti a imparare il linguaggio dei segni americano (American Sign Language -ASL) in maniera più efficiente.
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Utilizzando dei physical world hyperlinking, termine coniato per descrivere il processo di correlazione dei dati digitalizzati su un computer e gli oggetti del mondo reale, i ricercatori hanno costruito una primo set costituito da 500 oggetti taggati in chiave Rfid. Tali oggetti, tramite un apposito lettore collegato direttamente a un computer, vengono immediatamente riconosciuti dal sistema. Ogni volta che un oggetto taggato viene intercettato dal dispositivo di lettura sul monitor della postazione appare un video in cui una persona, utilizzando il linguaggio dei gesti, mima il segno corrispondente a quel determinato oggetto mentre, in sovrapposizione, ne appare anche l’immagine fotografica e disegnata, rafforzando così il messaggio cognitivo.
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