È giunto alla sua fase operativa il progetto sperimentale per l'innovazione tecnologica e gli strumenti per la riabilitazione nei disturbi della comunicazione, del linguaggio e dell'apprendimento in età evolutiva elaborato dall'Asl 3 di Bassano.
«Un'iniziativa complessa avviata nel 2007 - ha commentato il dottor Piergiorgio Miotello, dirigente della struttura complessa di neuropsichiatria infantile - che dovrebbe cambiare radicalmente il nostro metodo di lavoro con questi bambini. Una vera e propria rivoluzione nel rapporto con le famiglie e nell'uso delle moderne tecnologie».
In pratica 4 famiglie con bambini affetti da difficoltà di comunicazione (due soggetti autistici, un down e un dislessico) hanno ricevuto un computer su cui sono stati installati dei software personalizzati, che saranno utilizzati in diretto collegamento con le logopediste del reparto. La piattaforma, elaborata dalla cooperativa Anastasis, è stata poi adattata alle esigenze di sviluppo di ciascun bambino direttamente dagli operatori della neuropsichiatria, che stanno seguendo in questi mesi un corso di formazione specifica.
Il progetto è stato realizzato grazie alla sinergia tra più soggetti: la fondazione "I bambini delle fate" di Castelfranco, prezioso tramite per la raccolta dei 25 mila euro necessari a questi primi tre anni di progettazione, l'assessorato ai servizi alla persona del Comune di Bassano, che ha fisicamente ricevuto la donazione decidendo di indirizzarla al progetto in questione e infine l'Asl 3, esecutrice materiale dell'intera iniziativa. Fondamentale anche l'apporto dell'Angsa, associazione nazionale genitori soggetti autistici, che ha contribuito a far crescere l'attenzione intorno alla sperimentazione, permettendo la realizzazione di un seminario a Cassola.
«Ecco il valore di questo progetto - ha commentato Federica Finco, assessore bassanese ai servizi sociali - la collaborazione tra tanti soggetti diversi. Si tratta di un punto di arrivo ma anche di partenza, per cui ci auguriamo che arrivino altre risorse, sia economiche che umane, che garantiscano la gestione del progetto anche per il futuro».
«La carenza di risorse che accomuna il pubblico e il privato - le ha fatto eco la direttrice dei servizi sociali dell'azienda sanitaria, Mariuccia Lorenzi - deve essere anche una spinta per noi per ripensare la struttura in modo che riesca comunque a dare una risposta adeguata alle diverse esigenze».
Concluse queste prime fasi preparatorie, si entra dunque nel vivo: nelle previsioni, entro settembre l'esito dei monitoraggi sui primi mesi di collaborazione "a domicilio" permetterà di trarre le prime conclusioni, che saranno poi al centro di un convegno scientifico nazionale in programma a dicembre.
Entro il 2009, inoltre, entreranno nella sperimentazione altri 4 ragazzi affetti da simili difficoltà di linguaggio e di comunicazione, con l'obiettivo di rendere i nuovi strumenti accessibili ad un numero sempre maggiore di soggetti.
Chiara Bonan
(fonte: Press-IN anno I / n. 800 - Il Giornale di Vicenza del 17-04-2009)
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Press-IN è un'iniziativa del
Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia.
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