«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

sabato 26 aprile 2014

Valutare gli alunni con BES: sì, ma con quali regole?

In Commissione Cultura della Camera si discute di valutazione di alunni con BES e i parlamentari del PD prendono le distanze dal Ministero. Il nodo sta nel Regolamento sulla valutazione.
Sulla questione della valutazione degli alunni con “bisogni educativi speciali” molti deputati del PD non sono affatto d’accordo con le disposizioni impartite dal Ministero e il dissenso è emerso in modo chiaro anche in Commissione Cultura della Camera ove, il 24 aprile, il sottosegretario D’Onghia ha risposto a una interrogazione che aveva come prima firmataria Mara Carocci e che era firmata da un’altra decina di parlamentari.
Secondo i deputati che hanno presentato l’interrogazione, il punto più delicato della “vicenda BES” sta proprio nella valutazione; per esempio, per gli alunni stranieri neo arrivati in Italia (a proposito: in Commissione si è assistito anche alla nascita della nuova sigla NAI), sono previsti percorsi individualizzati ad hoc mentre il comma 9 dell'articolo 1 del DRP n. 122 del 2009, e cioè il Regolamento sulla valutazione emanato all’epoca del ministro Gelmini e attualmente ancora in vigore, stabilisce che “i minori con cittadinanza non italiana... sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani”.
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