«Le nuove tecnologie – sottolinea Mario Barbuto, presidente dell’UICI – sono un formidabile strumento di conoscenza e partecipazione per le persone con disabilità visiva, ma non possiamo accettare che esse, anziché diventare fattori di crescita e inclusione, siano causa di disagio e marginalizzazione». E invece, a giudicare da certi documenti prodotti dal Ministero dell’Istruzione, sembra proprio che non sia così, in barba a tante leggi e allo stesso buon senso.
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