«Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito»

William Gibson

martedì 25 agosto 2015

I NO del digitale a scuola, ovvero: contro un certo uso delle tecnologie nella didattica

Mentre in questi giorni l’estate si fa arroventata per il mondo della scuola, che vede in partenza la raccolta firme per un referendum abrogativo della riforma #laBuonaScuola il sito eBookReader Italia torna sui temi del digitale a scuola con questo “guest post” di Marco Dominici, editor presso Alma Edizioni e autore del libro Il digitale e la scuola italiana.
Il web è pieno di articoli, video e interventi su quanto sia importante per la scuola favorire l’utilizzo del digitale in classe; quello che si dice molto meno è una semplice constatazione che sta però alla base di molti degli errori in cui è facile imbattersi nella realtà didattica di ogni giorno: il semplice uso delle tecnologie non è sufficiente a creare le condizioni ideali perché l’apprendimento ne tragga necessariamente un beneficio. Questo per due ragioni: la prima è che il digitale in sé non indica solo uno strumento, quanto piuttosto un processo cognitivo, un insieme di logiche, dinamiche e spazi di interazione e comunicazione con le loro regole precise e una loro grammatica.
La seconda ragione è che l’uso tout court del digitale porta con sé molti fraintendimenti che raramente vengono presi in considerazione.
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